30 gennaio 2020
Ogni anno, gli spazi confinati sono causa di numerosi incidenti mortali e infortuni gravi.
L’analisi degli incidenti, conseguenti all’attività di lavoro in tali ambienti, presenta dinamiche similari e denota la
scarsa informazione e formazione degli operatori riguardo la specifica tipologia di pericoli.
Questo articolo è rivolto in modo particolare ai datori di lavoro e ai lavoratori autonomi impiegati in
attività all'interno di spazi confinati, al fine di fornire alcune informazioni utili per la scelta dei provvedimenti e delle procedure da adottare in conformità con la normativa Dlgs 81/08 e DPR 177/11.
Spazi confinati: cosa sono?
Per spazio confinato si intende un qualsiasi
ambiente limitato in cui, a causa della presenza di sostanze inquinanti e venefiche o condizioni critiche (ad es. mancanza di ossigeno), il
pericolo di morte o di infortunio grave è
molto elevato.
Alcune tipologie di ambiente confinato sono facilmente identificabili per la presenza di aperture di dimensioni ridotte, come nel caso di:
- serbatoi (fermentini, vasi vinari, vasche in cemento o in vetroresina);
- silos;
- sistemi di drenaggio chiusi;
- reti fognarie.
Altri tipi di ambienti confinati, non altrettanto facili da identificare (Figura 1) ma ugualmente pericolosi, potrebbero essere:
- cisterne aperte;
- vasche, presse (raccolta di liquame o di sostanze che possono fermentare);
- ambienti con ventilazione insufficiente o assente o dove viene contenuto del materiale in fermentazione (celle frigorifere).
Lavori in spazi confinati: personale ammesso e accorgimenti
Gli ambienti confinati sono presenti anche in molte delle aziende agricole e, purtroppo, spesso sono causa di
infortuni mortali.
La presenza di luoghi confinati negli ambienti di lavoro deve essere formalmente dichiarata all’interno del dvr, ovvero il Documento di Valutazione dei Rischi dell’azienda agricola Le
3 condizioni fondamentali per lavorare in questi ambienti, anch’esse da inserire all’interno del documento di valutazione del rischio, sono:
- possibilità di accesso al solo personale aziendale autorizzato;
- valutazione delle condizioni di rischio dello specifico luogo confinato con strumenti di verifica, ad esempio ossimetro;
- addestramento e formazione spazi confinati obbligatoria per operare in questi ambienti specifici.
1. Possibilità di accesso al solo personale aziendale autorizzato
In questi spazi notoriamente o potenzialmente pericolosi, l’accesso è quindi consentito soltanto previa emissione di
un “permesso di accesso” redatto dal datore di lavoro o da persona da lui delegata.
Alcuni esempi sono:
- spazi confinati in cui sono presenti - in concentrazione pericolosa - metano,
monossido di carbonio, acido solfidrico, azoto, esalazioni alcoliche (vino, mosto);
- spazi confinati in cui sono presenti polveri, farine, grano, cereali, materiale sciolto e simili;
- spazi confinati in cui sono possibili arrivi improvvisi di liquidi o sostanze solide.
Nelle aree definite come spazi confinati è sempre vietato il lavoro in solitudine, in quanto devono essere presenti sul luogo di lavoro altre persone in grado di allertare i soccorsi. Solo nel caso in cui gli operatori siano addestrati ad utilizzare gli idonei presidi possono intervenire.
2. Valutazione delle condizioni di rischio dello spazio confinato
Nella valutazione del rischio devono essere presenti idonee procedure di lavoro. Tale elemento viene definito all’interno del DPR 177 del 2011, che responsabilizza sia il datore di lavoro che l’eventuale committente dell’appalto. Pertanto l’imprenditore agricolo, sia quando opera negli spazi confinati sia quando affida l’operazione ad altre aziende (ad esempio pulizia dei silos, vetrificazione di vasche in cemento, bonifica o svuotamento di vasche di liquame), è direttamente responsabile della sicurezza, della valutazione e redazione di misure specifiche per lavorare in queste aree.
3. Formazione spazi confinati e addestramento
La formazione e l’addestramento in questo ambito è complessa e deve essere effettuata da appositi tecnici. Tra i contenuti vi sono alcune prove pratiche e tecniche che devono simulare il recupero di una persona che si trova in pericolo.
In conclusione,
il settore agricolo deve prendere consapevolezza di questo tema essendo gli ambienti confinati un luogo di lavoro presente nella maggior parte delle realtà agricole e dell’agroindustria. Solo attraverso la conoscenza, la consapevolezza e l’adeguato addestramento e formazione si può diminuire il numero di infortuni gravi e mortali.
Per maggiori informazioni sulla formazione erogata da CEFAP rispetto questa tematica, scopri il