Rischio chimico in agricoltura: verso una migliore tutela per ambiente, agricoltori e consumatori.
Secondo numerosi studi sviluppati dall’Università degli studi di Udine, coordinati dal Dott. Cividino e dalla sezione di Ing. Agraria, sono ancora molte le aziende che hanno una scarsissima percezione del rischio per i propri operatori in tutte le fasi di utilizzo dei prodotti fitosanitari. Sebbene molti di essi siano in possesso di idonea abilitazione, gli aspetti relativi all’utilizzo e corretta gestione dei DPI sono ancora a livelli di rischio elevato. Ricerche evidenziano che solo il 3% delle aziende hanno un registro dei DPI per il rischio chimico e controllano le scadenze di tali presidi; inoltre, quasi il 40% delle aziende non controllano le caratteristiche tecniche dei DPI di terza categoria. Anche dal punto di vista dei luoghi di lavoro, sebbene ci sia stato un significativo miglioramento sulla conformità dei magazzini di prodotti fitosanitari, si evidenziano ancora situazioni di criticità.
Il Piano d’Azione Nazionale (PAN) con D.M 22 gennaio 2014, in applicazione della Direttiva 2009/128/CE (uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) recepita in Italia con Decreto Legislativo del 14 agosto 2012 n° 150, definisce “gli obiettivi, le misure, le modalità e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull'ambiente e sulla biodiversità”. Ecco i diversi punti su cui si articola:
- Certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari: più conosciuto come “patentino”, è il documento che permette di acquistare e/o utilizzare i prodotti fitosanitari destinati ad uso professionale. Il patentino attesta che l’“utilizzatore professionale” che ne è in possesso è a conoscenza dei rischi legati all’acquisto, all’impiego e alla conservazione in azienda dei prodotti fitosanitari. L’uso improprio di questi prodotti può comportare sanzioni amministrative e/o penali da parte degli organi di controllo. Il documento è nominale e non può essere trasferito ad altra persona né lasciato in deposito presso il rivenditore. Tale abilitazione è stata estesa per tutti gli agrofarmaci ad utilizzo professionale.
- Figura del Consulente: un soggetto dotato di adeguata formazione professionale, in possesso del certificato di abilitazione. Tale figura dovrà essere presente in tutti i centri di vendita e di distribuzione di agrofarmaci al fine di proporre agli operatori agricoli, linee di difesa integrata appropriate alla realtà e consigli sulla corretta scelta delle sostanze attive, dei preparati, anche in fase di post-utilizzo.
- Informazione e sensibilizzazione: in merito alla distribuzione dei prodotti fitosanitari, con relativa segnalazione del rispetto di non entrare nelle zone trattate con prodotti pericolosi per almeno 24 ore.
- Difesa integrata obbligatoria: a partire dal 1 gennaio 2014, su tutto il territorio italiano. La succitata direttiva CE riprende il principio dello sviluppo sostenibile “promuovendo l’uso della difesa integrata e di approccio a tecniche alternative, fra le quali le alternative non chimiche ai pesticidi”. Nel PAN si fa riferimento alle “strategie fitosanitarie sostenibili” che includono sia la difesa integrata sia l’agricoltura biologica (Reg. CE n.834/2007). Le finalità di tali strategie sono la riduzione del rischio per ambiente, agricoltori, consumatori ed astanti.
- Controlli funzionali delle attrezzature: prevede l’estensione delle ispezioni periodiche obbligatorie a tutte le macchine distributrici (atomizzatori, impolveratrici, nebulizzatori, barre diserbo, ecc.) in uso presso le aziende agricole. Tale controllo viene svolto presso un Centro Prova autorizzato dalle Regioni.
- Gestione dei rifiuti fitosanitari: riveste particolare importanza all’interno delle aziende agricole in virtù della nuova normativa. Le confezioni e gli imballaggi degli agrofarmaci, siano esse piene o vuote di prodotti utilizzabili, revocati o scaduti sono da considerarsi rifiuti speciali D.lgs 152/2006. Inoltre è obbligatorio fare una gestione corretta dei residui di trattamento e delle acque di lavaggio.
- Etichette degli agrofarmaci: cambio delle etichette presenti sui prodotti fitosanitari e cambio delle frasi presenti sui prodotti.
- Scheda di sicurezza: obbligo di presenza fisica o informatizzata delle schede di sicurezza dei prodotti fitosanitari.
- Obblighi formativi: il PAN prevede l’obbligo formativo in particolare per il rilascio dell’abilitazione (per tutti coloro che non hanno diploma o laurea in materie agrarie) e per il rinnovo dell’abilitazione. In Friuli Venezia Giulia l’ERSA ne ha deliberato le modalità attuative.
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