RUBRICA SICUREZZA IN AGRICOLTURA: Cenni sulla sicurezza nei caseifici
RUBRICA SICUREZZA IN AGRICOLTURA: Cenni sulla sicurezza nei caseifici
RUBRICA SICUREZZA IN AGRICOLTURA: Cenni sulla sicurezza nei caseifici
martedì 16 aprile 2024

A cura di CEFAP, Ente di formazione specializzato nel settore agroambientale e agroalimentare.

Nella tradizione imprenditoriale italiana il settore agroalimentare è uno tra i più radicati: rappresenta, infatti, una eccellenza sul piano dell’innovazione tecnologica d’avanguardia, della sostenibilità, della biodiversità e del rispetto della tradizione.

L’osservanza dell’obbligo di assicurare la sicurezza e l’igiene dell’alimento in ogni fase del ciclo produttivo, ha portato ad una progressiva crescita della qualità generale delle produzioni alimentari, grazie all’applicazione di procedure igienico sanitarie pertinenti e di un programma sistematico di autocontrollo.

Tuttavia, benché la trasformazione di alimenti e bevande avvenga in ambienti rigorosamente controllati, tale settore non è esente da diversi rischi che possono ripercuotersi sui lavoratori e ciò vale anche per l’ambito dei caseifici, che presenta molteplici ambienti di lavoro - aperti o chiusi – quali: ricevimento del latte, camera del latte, eventuale laboratorio del burro, area di cottura/cagliatura, salatoio, magazzino di stagionatura, ecc.

Rispetto alle molteplici “tipologie” di opifici dedicati alla trasformazione del latte (si pensi ai tanti prodotti e differenti attività svolte) nel presente articolo si pone il focus sui principali rischi e relative misure di prevenzione per caseifici di piccole dimensioni (c.d. mini caseifici) sia in aree esterne sia in quelle interne.

Aree esterne
Considerando l’area cortiliva presente in impresa, i principali rischi sono:

1. investimento: derivante dalla copresenza e passaggio di pedoni, autocisterna, carrello elevatore e altri mezzi d’opera necessari alle lavorazioni.

La prevenzione suggerita è quella di:

  • predisporre e segnalare percorsi separati per pedoni ed automezzi;
  • prevedere apposite procedure e relativa formazione ai lavoratori.
2. caduta dall’alto per salita in postazioni sopraelevate (cisterne di stoccaggio, autocisterne): derivante dalla necessità di eseguire eventuali manovre e/o operazioni di manutenzione e controllo sui mezzi, nonché operazioni di manutenzione agli impianti e ai serbatoi di stoccaggio e/o operazioni di prelievo di campioni di prodotto e successiva pulizia.

La prevenzione suggerita è quella di:

predisporre accessi sicuri alle postazioni in altezza ai serbatoi di stoccaggio con gradini stabili e antiscivolo, parapetti, fascia fermapiedi, come prescritto dalle normative vigenti.

Aree interne
Considerando i locali tecnici quali, ad esempio, le centrali termiche per la produzione del vapore, i principali rischi sono:

1. esposizione a gas di combustione: possibile inalazione di gas tossici nei locali delle caldaie

La prevenzione suggerita è quella di:
mantenere in perfetta efficienza il tiraggio della caldaia al fine di evitare fuoriuscite dei gas di combustione nell’ambiente di lavoro e comunque garantire l’arieggiamento costante dei locali caldaia.

2. incendio/esplosione:

La prevenzione suggerita è quella di:
predisporre idonei programmi di controlli e osservare pedissequamente la manutenzione programmata dell’impianto. Il documento, che riporta anche altri dettagli sulla prevenzione di questi rischi, ricorda che la normativa antincendio per le centrali termiche si differenzia a seconda del tipo di combustibile utilizzato.

3. Errata movimentazione dei carichi: derivante da scorretta movimentazione manuale di merci.

La prevenzione suggerita è quella di:
ove possibile, impiegare ausili meccanici (apparecchi di sollevamento ecc.); in alternativa si dovrà adottare una soluzione che consenta all’addetto di operare quanto più possibile ‘in solivello’, ovvero a schiena eretta e con le braccia non troppo lontane dal corpo innalzando il punto di presa dei sacchi ad un’altezza compresa tra le ginocchia e le spalle dell’addetto (es. 70-80 e 140-150 cm).


Foto 1 Vasche di salatura - Movimentazione manuale dei carichi

4. esposizione a rumore

La prevenzione suggerita è quella di:
effettuare una buona coibentazione termico-acustica dell’impianto, e mantenere in buono stato di manutenzione ed efficienza bruciatori, aspiratori e ventilatori; in caso di rumorosità eccessiva l’operatore deve poter disporre di una cabina insonorizzata e climatizzata e di DPI (cuffie, tappi antirumore) per gli interventi di manutenzione;


Foto 2 Compressore ad aria a funzionamento elettrico - rumore

5. esposizione a microclima sfavorevole e lavoro in prossimità di superfici cald

La prevenzione suggerita è quella di:
proteggere tutte le superfici calde mediante coibentazione e indossare guanti anticalore ed indumenti adeguati; sono altresì consigliabili locali di ristoro e cabine climatizzate.

Si ricorda inoltre che qualora vi sia la possibilità di rischio per esposizione ad amianto, in caso di lavori di demolizione e rimozione di parti dell’impianto termico contenenti amianto, è necessario notificare alla Azienda Sanitaria competente per territorio, il relativo piano di lavoro in sicurezza ai sensi dell’art. 256, comma 2 del D.Lgs. 81/2008.

Per maggiori informazioni scrivici a: s.feltrin@cefap.fvg.it

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