RUBRICA SICUREZZA IN AGRICOLTURA: ANALISI DEI RISCHI NEI LUOGHI DI LAVORO (PIENO CAMPO E SERRE)
RUBRICA SICUREZZA IN AGRICOLTURA: ANALISI DEI RISCHI NEI LUOGHI DI LAVORO (PIENO CAMPO E SERRE)
RUBRICA SICUREZZA IN AGRICOLTURA: ANALISI DEI RISCHI NEI LUOGHI DI LAVORO (PIENO CAMPO E SERRE)
martedì 16 luglio 2024

A cura di CEFAP, Ente di formazione specializzato nel settore agroambientale e agroalimentare.

Nel condurre un’analisi dei rischi nei luoghi di lavoro in ambito agricolo è necessario individuare i luoghi di produzione che possono essere ricondotti ai seguenti ambiti:
  • Aree di allevamento
  • Pieno campo
  • Aree di trasformazione (cantina, stalla, laboratori di trasformazione, essiccatoio)
  • Aree di coltivazioni protette 

Vista la disomogeneità e la complessità che caratterizza tali luoghi di lavoro analizzeremo in questa rubrica i luoghi di lavoro che caratterizzano il” pieno campo” e coltivazioni protette”, nei prossimi numeri approfondiremo gli altri temi.  

RISCHI SPECIFICI DELL’AREA PIENO CAMPO  

Si può definire “pieno campo” l’area di lavoro in cui l’azienda agricola generalmente effettua la maggior parte delle operazioni. Dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, gli elementi che rendono critici queste tipologie di lavorazioni e che devono essere tenute in considerazione in fase d’analisi sono i seguenti:
  • Condizioni meteo –climatiche; influenzano l’accessibilità, la viabilità e le condizioni operative, esponendo di fatto i lavoratori a climi rigidi, caldi, a seconda dell’attività pratica;
  • Possibile presenza di animali e parassiti pericolosi per l’uomo;
  • Pendenze, terreno sconnesso, buche, canali, avvallamenti;
  • Trattamenti (presenza di piante e coltivazioni trattate con principi chimici);
  • Contesto di lavoro isolato, lavorazioni distanti dal centro aziendale, lavoro in solitudine; 

Sulla base delle sopracitate condizioni lavorative, i rischi specifici principali connessi all’area pieno campo sono:
  • Lavoro monotono;
  • Lavoro in solitudine;
  • Rischio biologico;
  • Cadute scivolamenti su terreno;
  • Rischi connessi all’utilizzo di mezzi e macchine agricole;
  • Posture incongrue, movimentazione dei carichi nelle operazioni di raccolta, movimenti ripetitivi;
  • Annegamento (fasi di irrigazione)
  • Rischio chimico
  • Esposizione a clima freddo e/o caldo; 

RISCHI SPECIFICI COLTIVAZIONI PROTETTE 

Per “coltura protetta” s’intende la produzione, in massima parte ortofloricola e vivaistica, che si esegue in ambiente protetto (serra), andando ad influire sul controllo dei fattori ambientali che condizionano la crescita della pianta. Dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, la serra si caratterizza per avere una serie di elementi critici molto difficili da gestire, quali:
  • difficoltà nella meccanizzazione di alcuni processi con operazioni manuali che spesso sovraccaricano il lavoratore (ad es. coltivazione in vaso con movimentazione manuale);
  • presenza di impianti potenzialmente pericolosi a rischio incendio elevato (impianti di riscaldamento, impianti elettrici ecc.);
  • pavimentazione con presenza di acqua;
  • presenza di polvere in alcune fasi del processo produttivo (ad es. linea di semina, lavorazioni del terreno, ecc.);
  • operazioni in quota, stesura di teli per ombreggiamento;
  • presenza di vasche con superfici particolarmente scivolose in cui l’operatore effettua delle operazioni (gestione delle coltivazioni idroponiche);
  • le condizioni microclimatiche possono essere estreme (elevata umidità, elevate temperature, possibilità di accumulo di prodotti fitofarmaci, presenza di correnti e flussi di aria per il raffreddamento);

I principali rischi specifici delle coltivazioni protette sono:
  • lavoro monotono con movimenti ripetitivi;
  • posture incongrue e movimentazione manuale dei carichi; 
  • polveri; rischio chimico e biologico;
  • condizioni climatiche estreme;
  • rumore;
  • rischio incendio ed esplosione (sistema di riscaldamento).

Si fa presente che in fase di stesura del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), tali elementi di analisi enunciati dovranno essere poi ricondotti alle misure di prevenzione per ridurre il più possibile i rischi specifici.


Per maggiori informazioni scrivici a: s.feltrin@cefap.fvg.it

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