25 febbraio 2018
Messaggero Veneto, 25 febbraio 2018
La norma europea prevede 40 ore per gli imprenditori del bio e 24 per i giovani. L’obiettivo è evitare che chi riceve denaro pubblico lo utilizzi in modo scorretto
di Maura Delle Case
UDINE. Contributi a valere sul Piano di sviluppo rurale? Per averli le aziende agricole devono tornare su banchi di scuola. Quaranta ore minimo per le misure relative all’agricoltura conservativa e a quella biologica, 24 per le imprese giovanili.
L’obbligo formativo è condizione essenziale al ricevimento dei contributi tanto che, in caso di mancato rispetto, le imprese assegnatarie della misura rischiano di dover restituire le risorse ricevute.
L’imperativo, causa di più di qualche naso storto (specie in montagna), non è figlio dell’amministrazione regionale, si tratta bensì di una previsione comunitaria, che vale per tutte gli Stati e Regioni, con una finalità ben precisa: evitare che chi riceve denari pubblici non li utilizzi poi in modo scorretto.
L’assessore regionale alle risorse agricole, Cristiano Shaurli, ci va più soft, parafrasando il concetto: «L’obiettivo è mettere gli agricoltori in sicurezza nella gestione aziendale – spiega l’assessore –, consentendogli di evitare errori che possono poi comportare recuperi di premi erogati, molto più pericolosi ed impegnativi per le nostre imprese».
A gestire i corsi – 45 in tutto a catalogo, divisi in otto aree tematiche (come riportato nella tabella in alto) – è l’associazione temporanea “Polo formativo sviluppo rurale Fvg” capitanata dal Cefap. Destinatari della formazione sono gli operatori agricoli, agroalimentari e forestali, nonché i giovani che muovono i primi passi in agricoltura.
Il fine degli interventi è molteplice: favorire l’acquisizione di conoscenze tecniche, gestionali e ambientali ed introdurre processi innovativi e sostenibili.
Totalmente gratuita, la partecipazione alle ore di formazione consente l’assolvimento dell’obbligo previsto nel caso delle misure agroambientali, dei progetti di filiera e dei pacchetti giovani, ma è altresì aperta – e altrettanto gratuita – a tutte le aziende potenzialmente assegnatarie di misure del vigente Psr.
Spiega il direttore del Cefap, Massimo Marino: «La formazione è strutturata in corsi della durata ricompresa tra le 18 e 40 ore e sarà erogata nell’intero territorio regionale. Aperte le iscrizioni nel mese di dicembre, a oggi sono stati avviati 5 corsi (ci vogliono un minimo di 12 adesioni), 5 sono pronti a partire, 20 sono in programma. In totale – fa sapere ancora il direttore – sono 287 le aziende iscritte».
Un numero destinato ad aumentare considerato l’obbligo formativo da ottemperare entro fine 2018, un orizzonte temporale che ha fatto andare su tutte le furie alcuni agricoltori della montagna, presi tra incudine e martello, tra la necessità di tornare a “scuola” e quella di salire in breve al pascolo.
A sentir loro, la Regione si è mossa tardi. La programmazione ha preso il via nel 2014 e i corsi di formazione arrivano solo nel 2018, anno che segna l’avvio ma anche la scadenza del tempo utile per assolvere all’obbligo. Il tempo non è però passato invano.
«I corsi possono infatti essere erogato solo dopo un percorso che ci ha consentito di selezionare il soggetto idoneo a garantire la qualità della formazione – leggi: la già citata Ats – e l’organizzazione i corsi». Per farli partire è necessaria però un’adesione di 12 aziende minimo.
L’appello dell’assessorato è quindi che le aziende si facciano avanti. Quanto alla querelle sull’eccessivo numero di ore richieste, Saurli rinvia la critica al mittente. «Troppe 40 ore? Si tratta dell’impegno minimo per argomenti complessi e per utilizzare al meglio le risorse pubbliche ottenute».
PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014/2020
· 3,5 milioni per la formazione
· accesso gratuito ai corsi
· 45 corsi complessivi di cui 12 destinati all'obbligo formativo per le aziende che hanno incassato contributi per l'agricoltura biologica o conservativa
OTTO LE AREE TEMATICHE
· Ammodernamento
· Ricambio generazionale
· Competitività
· Sostenibilità
· Agricoltura integrata e bio
· Agricoltura conservativa
· Diversificazione
· Sviluppo locale
· 287 aziende iscritte
· 230 docenti
ENTI ADDETTI ALLA FORMAZIONE
· Cefap (capofila)
· Azienda sociale Iter-Cciaa Udine
· Civiform
· Cramars
· Consorzio Friuli formazione
· Enaip Fvg
· Ires Fvg
· Soform
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