Imparare dagli errori: uso e manutenzione della motosega
Imparare dagli errori: uso e manutenzione della motosega
Imparare dagli errori: uso e manutenzione della motosega
21 maggio 2019

a cura di Stefania Feltrin, Referente Area Sicurezza in Agricoltura CEFAP

I gravi infortuni sul lavoro dovuti a un errato uso e manutenzione della motosega sono sempre numerosi anche nella nostra Regione. Siano essi dovuti alla mancanza dell' attrezzatura o alla poca accortezza di chi la utilizza, vediamo quali sono le misure preventive per evitarli e quale la formazione adeguata per il suo corretto uso e manutenzione in sicurezza.
 
Questa attrezzatura è uno strumento di lavoro che viene utilizzato trasversalmente in tutte le realtà agricole produttive e nella gestione e manutenzione del verde privato e pubblico.  L’utilizzatore della motosega deve affrontare due principali tipologie di criticità: l’una legata al fatto che si tratta di una “macchina” che ha organi in movimento e cesoianti non tecnicamente proteggibili (barra e catena); l’altra che è necessario valutare forze e conoscenze tecniche nelle fasi di abbattimento e potatura.

Va ricordato inoltre che i danni derivanti dal contatto diretto con una motosega molto spesso provocano lesioni importanti: l’attrezzatura non solo taglia con il dente ma anche asporta, generando molto spesso ferite profonde.
Occorre tuttavia precisare che gli infortuni mortali non sono solo legati al contatto diretto con la macchina ma anche con la pianta nelle fasi di abbattimento della stessa.
Probabilmente questi infortuni non accadrebbero se le persone fossero formate sia alle buone pratiche nell’uso e manutenzione della motosega, sia all’adozione di idonei DPI.


Si riportano sinteticamente e a titolo esemplificativo  alcune misure di prevenzione e protezione e buone pratiche operative nell’uso della motosega:
- utilizzare unicamente macchine in buono stato di manutenzione (lame affilate, con dispositivi di sicurezza efficienti come ad esempio il freno catena); 
- affidare la macchina solo a lavoratori altamente addestrati; 
- usare correttamente i DPI (ad esempio: elmetti protettivi, occhiali di protezione, guanti, indumenti antitaglio specifici per la motosega e per la classe della propria macchina, cuffie per rumore, scarpe di protezione o stivali antitaglio) obbligatori per professionisti, agricoltori, giardinieri e hobbisti;
- allontanare gli estranei alle lavorazioni e mantenere i colleghi a distanza di sicurezza (fase di abbattimento il doppio della lunghezza della pianta, fase di depezzatura o sramatura dai tre ai cinque metri);
- messa in moto con motosega appoggiata al suolo e catena dentata sollevata da terra;
- scaldare il motore e portarlo a regime accelerando gradualmente;
- le operazioni di taglio devono essere condotte sempre con entrambe le mani impugnando nelle sedi apposite;
- non esercitare una pressione eccessiva sull'attrezzo per affrettare il taglio;
- spegnere l'utensile nelle pause di lavoro e quando acceso non lasciarlo mai incustodito;
- non effettuare manovre imprudenti; per nessuna ragione, a macchina in moto, avvicinare gli arti superiori alla zona di taglio per rimuovere pezzi inceppati o altro;
- attendere che l'albero abbia completato l'assestamento a terra.

Attualmente per la formazione dei lavoratori addetti all’uso di queste attrezzature in ambito agricolo non sono presenti norme o accordi particolari che disciplinano nello specifico l’argomento. Mentre esistono dei particolari percorsi formativi per gli operatori in tree climbing e operatori di aziende boschive.
Tuttavia, come definito dall’art 73 del DLgs 81/08, il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori incaricati dell’uso una formazione ed un addestramento adeguati che comprendano sia ogni attrezzatura fornita che i rischi dell’ambiente circostante.

La formazione può essere tenuta sia dal datore stesso che da figure da esso incaricate. Tali figure vengono selezionate in quanto definite esperte, per esempio in virtù di titoli o di esperienza acquisita, e possono essere identificate in collaborazione con il SPP e RLS.
La durata di questa formazione (come detto, non normata a livello nazionale) deve essere tale da ritenersi sufficiente e adeguata. Per accertare la comprensione di quanto esposto, si deve proporre ai partecipanti un test di verifica.

Ultimo, ma non meno importante, l’iter di “formazione - informazione – addestramento” deve essere verbalizzato e deve seguire, da parte del datore di lavoro, una designazione del lavoratore incaricato d’uso.


Per maggiori informazioni riguardanti i corsi per l'uso e manutenzione della motosega erogati da Cefap, visualizza i corsi in partenza. Eventuali richieste di informazioni possono essere inoltre effettuate contattando un esperto di CEFAP allo 0432821111.
 
 

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