Mirko e Samuele: come gestire un'impresa boschiva
26 novembre 2019

Oggi il nuovo capitolo della rubrica Storie di Cefap è dedicato a Mirko e Samuele, giovani imprenditori che hanno deciso di avviare due nuove imprese boschive in Carnia. Conosciamoli più da vicino:




"Ciao a tutti, sono Mirko e dal 2009 al 2012 ho frequentato il CEFAP per conseguire la qualifica triennale di Operatore Montano.
Il bosco è sempre stato la mia passione… e la mia famiglia lo sapeva bene. Così, diventato maggiorenne, ho deciso di ampliare l’attività di movimentazione terra di mio padre a Paluzza integrando la parte forestale e boschiva.  
Con il suo appoggio, iniziando dal rimorchio per il trattore, ho cominciato ad acquistare i primi lotti di terreno e quest’anno è stata la volta di una torretta per teleferica. Oltre alle attrezzature, ho anche assunto tre nuovi operai della zona… diciamo che nonostante i sacrifici, per ora sta andando bene!

 
Quanto è importante la sicurezza per chi fa il tuo lavoro?

Chi fa il nostro lavoro è cosciente di essere costantemente esposto al rischio e la cosa fondamentale è non sottovalutare i potenziali pericoli.
Visto il mio legame con CEFAP fin dalla formazione scolastica, ho deciso di appoggiarmi a loro anche per la gestione della formazione sicurezza sia per me che per i miei dipendenti. Negli anni ho conseguito il cosiddetto patentino forestale, ho frequentato i corsi abilitanti all’utilizzo del trattore, quelli di formazione generale e specifica, antincendio e primo soccorso.

Reputo importanti i corsi sicurezza anche per la loro ricaduta a livello assicurativo. Per infortunarsi sul lavoro utilizzando in modo errato o distratto le attrezzature basta un attimo… per superare un infortunio o ripagare i danni materiali non basta esattamente lo stesso tempo. So che non allinearsi con le normative sicurezza potrebbe avere delle ripercussioni non indifferenti e cerco di farlo capire ogni giorno anche alla mia squadra.
A loro dico che bisogna lavorare con calma, senza strafare e senza pensare di essere immuni al pericolo. Al di là dei danni ai mezzi, magari ingenti ma risolvibili, i danni alle persone possono essere fatali. Per evitarlo è fondamentale essere sempre sicuri di quel che si fa senza mai abbassare la guardia. 

Io la gavetta l’ho fatta ascoltando e traendo insegnamento da chi aveva più esperienza di me sul campo. Neanche oggi, da “capo”, ho la presunzione di saperne più di loro: se noto che un dipendente ha più esperienza di me non la prendo come una cosa negativa, ma anzi, la considero come una fonte di arricchimento.  Dall’altro lato, alcune volte mi è capitato anche di correggere persone anagraficamente più anziane di me - molto probabilmente perché al tempo non hanno ricevuto la giusta formazione - ma ho sempre considerato prezioso l’apporto di tutti i miei collaboratori.

 
Cosa consigli a chi decide di aprire un’azienda boschiva?

Consiglio di essere realmente convinti di quello che fanno. Fare l’imprenditore, nel settore boschivo come in altri, non vuol dire svolgere la propria mansione per 8 ore, lasciare il lavoro e tornare a casa senza pensieri. Fare l’imprenditore vuol dire investire gran parte del proprio tempo (anche libero) seguendo l’azienda, vuol dire sentirsi costantemente responsabili e non farsi mai scoraggiare dalle difficoltà.  
Al di là dello spirito di sacrificio e della forza di volontà, che sono basilari, penso anche che avviare un’azienda boschiva partendo da una motosega non sia più l’approccio giusto. La meccanizzazione e la formazione nell’uso delle attrezzature sono ormai fondamentali".
 

Dopo l’esempio di Mirko, anche Samuele ha voluto dire la sua riguardo la gestione di un’azienda boschiva. Ecco cosa ci ha raccontato:
 

"Sono Samuele e anche io ho frequentato l’indirizzo triennale “operatore montano” presso il CEFAP di Tolmezzo.
Finita la scuola, sono stato assunto come dipendente nel campo della lavorazione legno e, dopo aver svolto per un anno la professione di idraulico, ho iniziato a lavorare in bosco. Da lì ho deciso di continuare a dedicarmi al settore boschivo avviando la mia azienda a Forni di Sopra.

Diversamente da Mirko, nessun membro della mia famiglia aveva già operato in proprio, perciò ho dovuto rimboccarmi le maniche e partire da zero. Mi trovo d’accordo con il mio collega quando dice che fare la gavetta e acquisire esperienza è fondamentale prima di aprire una propria attività: lavorare in linea tracciando le traiettorie sulle piante, ad esempio, non è qualcosa che si impara da un giorno all’altro.
Ad oggi noto che molti vedono il bosco come una fonte sicura di guadagno e ci si buttano a capofitto, ma improvvisare, in tale ambito, non riserva nulla di buono. Oltretutto, questo non nuoce solo a chi subisce infortuni per mancata competenza, ma nuoce anche a noi, seri lavoratori, che ogni giorno facciamo del nostro meglio per seguire tutte le misure di sicurezza.

Altro elemento fondamentale è l’umiltà: non bisogna mai essere troppo sicuri di sé stessi! Maneggiare una motosega ogni giorno per tutto il giorno è stancante e se un operatore non è in grado di farlo è meglio concedergli un attimo di pausa o fargli svolgere un altro tipo di mansione. La stessa cosa vale per gli operatori ancora inesperti: sono dell’idea che vadano formati a piccoli passi, assicurandosi che non vogliano per forza strafare".



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