Piccole Produzioni Locali in FVG: la storia di Daiana
3 dicembre 2019

Come valorizzare le PPL in Friuli Venezia Giulia? Oggi Daiana ci ha accolti a Lorenzaso (Tolmezzo), nel suo laboratorio di trasformazione, per farci scoprire alcune piccole produzioni locali. Ecco com’è andata:
 

“Ciao a tutti e benvenuti a Lorenzaso, nel mio piccolo "regno", dove coltivo orticole e piccoli frutti per trasformarli in sottoli e sciroppi. Ho iniziato quest’avventura qualche anno fa grazie all’appoggio di mio marito e dei miei bambini, sempre entusiasti delle mie iniziative e pronti a sostenermi".

Raccontaci un po’ degli inizi: come è nata l’idea di creare una PPL?

"Diciamo che tutto è nato un po’ per gioco! All’epoca facevo la mamma a tempo pieno e avevo espresso il desiderio di trovare un piccolo lavoretto.  Mio marito, sapendo della mia passione per l’orto, le piante e la natura in generale, un giorno si è rivolto a me dicendo: “Daiana, ho trovato il lavoro per te! Potremmo avviare una piccola attività in cui tu coltivi i tuoi campi, raccogli erbe e piccoli frutti e poi li trasformiamo. Cosa ne dici?!” Lì per lì non l’avevo preso sul serio… ma se oggi quel piccolo sogno si è avverato è solo grazie a lui, che mi ha supportato e stimolato fin dal primo giorno.

Una volta fissato l’obiettivo, mi sono messa subito al lavoro per raggiungerlo. Chi mi conosce sa che sono una persona molto concreta e che se mi metto in testa una cosa, devo assolutamente portarla a termine! Provenendo da una famiglia in cui nessuno aveva mai gestito un’attività agricola e potendo quindi contare solo sulla mia passione, ho pensato che la cosa più saggia fosse iniziare a formarmi nel settore.

Sapevo che CEFAP proponeva percorsi formativi ad hoc e così nel 2015 mi sono iscritta al corso di formazione complementare per diventare Imprenditrice Agricola Professionale.
Col senno di poi posso dire che il corso IAP è stato impegnativo ma davvero formativo. Condividere quest’esperienza con altri aspiranti imprenditori agricoli mi ha permesso di conoscere nuove realtà, di “fare rete” e di convincermi definitivamente che la strada imboccata fosse quella giusta.
Avendo un trascorso scolastico da operatrice turistica, ho fatto tesoro di tutti gli insegnamenti ricevuti e ho apprezzato che siano serviti per aprirmi nuovi orizzonti: se inizialmente ero convinta del mio progetto, entrare a contatto con nuove persone ed esperienze mi ha permesso di perfezionarlo aggiungendoci nuovi preziosi elementi.
I docenti sono stati dei professionisti molto disponibili (addirittura ci lasciavano il contatto personale per qualsiasi necessità) e devo dire lo stesso del personale CEFAP, sempre pronto ad ascoltare le esigenze della classe.

Con CEFAP ho seguito anche i corsi dedicati alla sicurezza e alla manipolazione di prodotti alimentari e, una volta terminati, è iniziata l’avventura vera e propria! Nelle zone limitrofe a casa ho acquistato dei nuovi lotti di terreno e grazie al Programma di Sviluppo Rurale (PSR) ho realizzato un piccolo laboratorio di trasformazione".
 

Di che produzione ti occupi?

"Operando in regime biologico, ogni anno la mia produzione è variabile. Al momento coltivo orticole – patate, fagioli, aglio, cetriolini, radicchio di campo – e frutteti, come ciliegi e lamponi.
Oltre a produrre sciroppi e qualche marmellata, raccolgo anche molte tipologie di erbe spontanee come il tarassaco e il radicchio di montagna, che cuocio in aceto e vino, lascio riposare una notte e poi ripongo in vasetti con olio extra vergine di oliva.

Pur non avendo un punto vendita, propongo le mie piccole produzioni locali su tutto il territorio regionale. Durante il periodo estivo presenzio alla maggior parte dei mercatini ed eventi gastronomici, come Gusti di Frontiera e Friuli DOC o ad altri appuntamenti come la Festa della mela a Tolmezzo o la Festa dell’agricoltura a Resiutta.

La parte più bella è poter condividere tutto questo con la mia famiglia, che mi accompagna e mi dà sempre una mano. Mio figlio nutre la mia stessa passione per la natura e ama follemente gli animali. Abbiamo già una piccola stalla con alcuni cavalli e ingrandirla per sviluppare una fattoria didattica potrebbe rientrare tra i progetti futuri. Spero davvero che il mio impegno e la mia dedizione possano gettare solide basi per il futuro dei miei bambini… magari chissà, un domani il maschietto di casa sarà felice di prendere le redini dell’attività!"
 

Cosa consigli a chi vorrebbe cimentarsi con le PPL?

"Personalmente ho deciso di dedicarmi a questo perché era diventato difficile non dare ascolto al richiamo della terra. Veder crescere le mie piante, sentire il profumo delle erbe spontanee, prendermi cura dei miei cavalli mi fa sentire bene.
Dico sempre: I vin l’aur ta man, abbiamo l’oro in mano, ma con dispiacere mi accorgo anche che non siamo sempre in grado di valorizzarlo. Se ho intrapreso questo percorso non è stato per convenienza o per interesse, ma perché a spingermi c’è stata una passione davvero forte.
Se, come me, anche altre ragazze o ragazzi sentono questo bisogno, dico loro di perseguire gli obiettivi e di tenere duro, perché anche tra le nostre montagne si può creare qualcosa di bello.
Infine, sono anche convinta che attorniarsi di persone positive e pronte a supportarci sia di grande aiuto: io non smetterò mai di ringraziare mio marito, che ha creduto in me prima ancora che lo facessi io!"



 



Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi per e-mail Condividi su linkedin
edit

risorsa